Una chat per separati potrebbe sembrare l’ennesimo tool tecnologico che non aggiunge nulla di nuovo nel mondo di app e siti di incontri (di cui abbiamo scritto un approfondimento su come scegliere il più adatto tra i siti di incontri seri); in realtà potrebbe rappresentare proprio uno strumento per semplificare la vita di un genitore single.
L’amore dopo il divorzio è sicuramente una realtà difficile da gestire: bisogna riorganizzarsi la vita, sia da un punto di vista affettivo, che da un punto di vista pratico.
Amaramente, Frédéric Beigbeder scrive:
Ho conosciuto il periodo in cui tutti i miei amici bevevano, poi quello in cui si drogavano, poi quello in cui si sposavano, e ora attraverso quello in cui tutti divorziano prima di morire.
Sebbene la frase dello scrittore francese sembri un po’ troppo drastica, come tutti gli aforismi e affermazioni di grandi scrittori e pensatori, contiene una qualche verità.
Difatti, un genitore separato con figli si trova ad affrontare problemi, situazioni, sfide quotidiane, crolli emotivi, che solo un altro genitore single può capire. E in Italia questa non è certo una situazione rara. Secondo l’Istat, infatti, i genitori single sono circa 34.000 mila e l’aspetto psicologico di una mamma o papà single non è da sottovalutare.
Contare su una comunità di amici, appoggiarsi ad una rete sociale di mamme e papà single, dove si possano organizzare incontri tra separati e divorziati, potrebbe fare veramente la differenza nella gestione degli aspetti della vita quotidiana.
Ma nella nostra società occidentale iper-moderna e iper-veloce il tempo è sempre tiranno, e lo diventa ancora di più quando parliamo di prendersi cura, da soli, di un bambino. Dove prima vi erano due genitori ad occuparsi dei figli, ora ne rimane solo uno, il tempo libero diventa sempre più scarso, gli impegni si moltiplicano a dismisura, e la conoscenza di persone è limitata al circolo di colleghi e genitori dei compagni di scuola del proprio figlio.
Cosa fare allora?
Una soluzione facile, veloce e sicura potrebbe essere quella di iscriversi a un sito apposito come Genitoresingle, dove, tramite la chat per separati e divorziati, si possono fare nuove amicizie, conoscere altri genitori single che si trovano nella stessa condizione e nella stessa città, che condividono gli stessi interessi, desideri, voglia di comunicare e di scambiarsi opinioni e, perché no, dove possa nascere un nuovo amore.
Difatti, una delle paure principali che segue una separazione o un divorzio è proprio quella della solitudine, che nessuno capisca la nostra situazione e che l’amore di coppia sia un capitolo chiuso.
Ma un nuovo flirt potrebbe essere positivo per diversi motivi. A tal proposito, la psicosessuologa Maria Claudia Biscione dice:
“Dopo tanto dolore, sarà proprio l’entusiasmo a guidare la nuova storia. Finché è presente, vorrà dire che contribuisce al benessere interno e regala emozioni piacevoli. Il valore lo darà la durata di questa energia positiva. Se dovesse finire velocemente, sarà comunque stato importante per ‘traghettarci’ fuori da un periodo difficile. Se invece continuerà a nutrirci in modo appagante e importante, allora probabilmente si sarà già dentro una nuova storia d’amore”.
Nuove frequentazioni, spazi da riorganizzare, rinnovati equilibri da stabilire.
Se da una parte la monogenitorialità, infatti, rappresenta una sfida, dall’altra potrebbe concretizzarsi in nuove opportunità. Una acquisita libertà, una ritrovata serenità, l’esplorazione di nuovi territori e la conoscenza di nuove persone.
A volte capita di essere genitori single per fatalità, per la scelta del proprio partner, ma altre volte, invece, il divorzio è frutto di una libera decisione.
Lì dove ci sono continui conflitti con il proprio coniuge, e magari si vive la condizione di separati in casa, la decisione di prendere strade diverse si potrebbe rivelare la più efficace, non solo per noi stessi, ma soprattutto per la serenità dei propri figli.
Quando mamma e papà sono andati in guerra gli unici prigionieri che hanno fatto sono stati i figli.
(Pat Conroy)
Le parole-chiave nel gestire al meglio la condizione di genitore single sono: aprirsi agli altri e curiosità nel fare nuove conoscenze.
Invece di pensare alla chat per separati come uno strumento il cui unico scopo è quello di far trovare l’amore della propria vita, si potrebbe vedere questa tecnologia come un modo moderno di fare network.
Creare connessioni, stringere nuove amicizie, confrontarsi, scambiarsi opinioni, condividere esperienze, chiedere aiuto e consiglio sono fondamentali per non sentirsi soli nei momenti di sconforto. Moltissime mamme single in chat, difatti, hanno allargato il loro cerchio di amicizie, e alcune di loro, indirettamente o direttamente, hanno anche riscoperto la gioia di una nuova relazione, questa volta però, più consapevole e matura, perché nata in un contesto simile al proprio.
Iscrivendosi, ad esempio, ad una community come Gengle, si ha la possibilità di conoscere genitori e figli nella vita di tutti i giorni e di svolgere assieme attività divertenti ed educative. Questa piattaforma, quindi, non ha lo scopo di far trascorrere del tempo online, ma, al contrario, permette di far scoprire nuovi modi di passare il tempo e divertirsi con chi si ama, creando connessioni con altri genitori e figli nella propria città.
Un genitore single non deve, infatti, avere paura di chiedere aiuto. Spesso la vergogna della separazione e il timore di non essere accettati fa evitare addirittura di rivelare la nuova condizione, e la paura del fallimento di una nuova relazione potrebbe farci chiudere a guscio, facendoci evitare il contatto con nuove persone.
Amare il proprio bambino non deve portare a farci rinunciare definitivamente ai propri spazi, alla propria individualità, al tempo libero per noi stessi: un caffè con un amico, una corsa al parco, una cena romantica, qualche ora di shopping sono indispensabili per il proprio equilibrio psico-fisico.
Se tutte le energie vengono investite esclusivamente nello svolgere attività legate al bambino, e i sabati pomeriggio si limitano sempre al portare i figli sui “gonfiabili”, alle giostre, o a vedere l’ultimo film di animazione, questo potrebbe portare a della frustrazione, e la stessa venire scaricata sul bambino stesso. Riappropriarsi dei propri spazi è fondamentale anche per non gravare il bambino di carichi emotivi troppo pesanti, quasi che dovesse sostituire la figura del partner assente.
Bisogna, quindi, aprirsi e chiedere aiuto: agli amici, all’ex marito o ex moglie, ai propri genitori, a una baby sitter.
In rete nascono ogni giorno nuove associazioni, social per single, gruppi, network per genitori single, grazie ai quali si può riprendere a fare vita sociale, a volte da soli, altre con i propri figli. Per questo potrebbe essere utile iscriversi a un network quale Oneparent che offre vari tipi di aiuto: counseling, risorse, servizi finanziari.
La fine di una relazione non deve rappresentare, quindi, la fine della propria vita sociale e sentimentale, anche con un bambino di cui si è responsabili.
Ciao io mi chiamo Massimo e ho 45 anni, sono singol dopo una convivenza durata diversi anni, ora a questa età mi sento un guscio vuoto e sento che ho ancora tanto da dare,,perché la vita e una sola e se hai una famiglia d’amare il viaggio della vita è semplicemente incredibile sia nei momenti belli che quelli no.Grazie .
Ciao Massimo non demordere si può sempre ritrovare l’amore!